Tra due settimane andrà in scena a Spa il primo Gran Premio del Belgio senza Kimi dopo nove anni. Quasi un decennio in cui il Finlandese ha vinto quattro delle ultime sette edizioni della gara che si disputa tra le Ardenne. Una percentuale di successo del 57%, migliore anche di quella di due grandi interpreti di Franchorchamps come Michael Schumacher e Ayrton Senna. Non sappiamo ancora chi succederà a Raikkonen nell’albo d’oro del prestigioso gran premio, ma una costante sembra accompagnare i vincitori, un talento fuori dal comune.
Non analizziamo chi potrebbe imporsi tra i piloti attuali, perché se ne parlerà moltissimo nelle prossime settimane, ma cerchiamo di comprendere perché Spa rappresenti una tale leggenda per chiunque segua la F1. Molto del suo fascino deriva dalla presenza di Eau Rouge, una curva per cuori forti, da percorrere con l’acceleratore completamente premuto. Ci sono tante testimonianze storiche sulla sua pericolosità, una su tutte quando a Nigel Mansell si piegò la colonna dello sterzo nel percorrerla. La sua favola è anche legata a uno dei più incredibili sorpassi della storia dell’automobilismo, quello di Hakkinen su Schumacher nell’anno 2000, effettuato mentre il tedesco doppiava Ricardo Zonta. A differenza di quanto possa pensare però Eau Rouge non è la curva più veloce del mondiale, perché il primato spetta a un’altra svolta del circuito belga, Blanchimont.
Kimi e Spa è un amore coltivato e maturato negli anni. Dalla pazzesca vittoria del 2004 con una Mclaren alla canna del gas e alla ricerca della prima vittoria stagionale a quella autoritaria e mai in discussione dell’anno successivo. Un anno di pausa e Kimi torna a vincere nel 2007 con la Rossa, una doppietta con Massa che spalanca al Finlandese le porte della rimonta che culminerà a San Paolo nel titolo mondiale. Il duello mozzafiato con Hamilton e la grande amarezza del 2008 sono subito spazzate via dall’unica vittoria del 2009 della Ferrari, proprio a Spa e proprio del partente Raikkonen. La testimonianza che su un circuito vero un fuoriclasse può ancora fare la differenza. Ci mancherai re delle Ardenne!
Fede

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